Le maschere intime funzionano davvero? La verità delle ginecologhe (e il caso Belen Rodriguez)
Negli ultimi mesi, le maschere intime femminili sono diventate protagoniste dei feed social. TikTok, Instagram e YouTube pullulano di video che raccontano esperienze, routine e risultati “miracolosi”. C’è chi le usa per idratare, chi per lenire, chi addirittura per sbiancare le parti intime. Ma ci si chiede: hanno davvero un’utilità o rispondono solo a nuovi canoni estetici?
Il caso di Belen Rodriguez, che ha fatto scalpore mostrando pubblicamente l’utilizzo di una maschera per le parti intime, ha riacceso il dibattito. Tra chi applaude alla normalizzazione della skincare vulvare e chi grida all’eccesso, la domanda resta: sono davvero necessarie?
Il parere delle ginecologhe: benefici, rischi e falsi miti
Per fare chiarezza, è fondamentale ascoltare le voci esperte. La ginecologa Mizar Paragona evidenzia come l’estetica sia oggi terreno fertile per nuovi mercati, anche in ambiti molto intimi. Secondo lei, idratare e lenire la vulva può essere utile solo in casi specifici (post-menopausa, uso di pillola), ma i prodotti profumati o sbiancanti rischiano di essere dannosi.
Anche la dottoressa Marina Cortese invita alla cautela: i trattamenti post-depilazione possono avere senso, ma l’utilizzo di prodotti sbiancanti o deodoranti è spesso inutile o addirittura rischioso, soprattutto senza una diagnosi. Le parti intime femminili sono delicate, e alterarne l’equilibrio può portare a irritazioni, allergie, secchezza o infezioni ricorrenti.
La skincare intima va quindi affrontata con consapevolezza e sotto controllo medico, soprattutto se si presentano sintomi come prurito, cattivo odore o secchezza. In molti casi, il problema non si risolve con una crema o una maschera virale, ma richiede un trattamento specifico.
Pressione sociale e infantilizzazione: da dove nasce questa tendenza?
Ma perché sempre più donne sentono il bisogno di trattare esteticamente le proprie parti intime? Gli esperti parlano di una nuova pressione sociale, che colpisce anche aree del corpo normalmente non visibili. Secondo le ginecologhe, questa tendenza affonda le radici nella pornografia, negli standard estetici irrealistici e nella costante necessità di apparire “perfette”.
In particolare, Cortese sottolinea che il desiderio di schiarire la vulva è collegato a un’infantilizzazione del corpo femminile, legata a modelli estetici pericolosi e spesso inconsapevolmente interiorizzati. La profumazione intima, poi, cancella i segnali naturali del corpo, trasformando l’intimità in una performance sterile.
Il fenomeno si collega anche alla crescita di pratiche come il filler vaginale o la chirurgia estetica delle grandi labbra, con l’obiettivo di “ringiovanire” le zone intime. Una tendenza che si spinge oltre la semplice cura del corpo e sfocia in un ideale sempre più lontano dalla realtà.
Ascolta il tuo corpo, non i trend
In un’epoca in cui tutto diventa contenuto e potenziale tendenza, è facile cadere nella trappola dell’auto-diagnosi e del “prodotto che va di moda”. Ma quando si parla di salute intima, serve un approccio più attento, basato su informazioni corrette e professionisti qualificati.
Le maschere intime femminili non sono un nemico, ma nemmeno una bacchetta magica. Possono avere una funzione, ma solo se inserite in un contesto di reale necessità, non solo estetica.
Prima di acquistare o applicare qualsiasi prodotto, chiediti: perché lo faccio davvero?
E se hai dubbi, rivolgiti sempre a chi di intimità se ne intende: la tua ginecologa.
