Il jeans “effetto pipì”: provocazione fashion o ennesima follia?

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Il mondo della moda continua a sorprendere (e a far discutere) con trovate sempre più provocatorie. L’ultimo esempio arriva da Jordanluca, brand italo-britannico che ha conquistato il web con i suoi jeans “pee-stained”, un capo in denim che simula una macchia bagnata all’altezza del pube. Nonostante le critiche e il prezzo non proprio accessibile – circa 750 euro – i pantaloni sono diventati virali e, in pochissimi giorni, hanno registrato il tutto esaurito.

La provocazione di Jordanluca

Dietro Jordanluca si nascondono i designer Jordan Bowen e Luca Marchetto, che dal 2018 coniugano lo stile sartoriale britannico con il tailoring italiano. La loro cifra stilistica? Una vena provocatoria che, stagione dopo stagione, si traduce in capi dal forte impatto visivo.

I jeans “effetto pipì”, presentati nella collezione autunno-inverno 2023-2024, hanno subito attirato l’attenzione durante la sfilata, comparendo come il primo look in passerella. L’obiettivo dichiarato del brand era sollevare una riflessione sulla feticizzazione del consumismo e sul ritmo frenetico della società contemporanea, che – metaforicamente – non lascia neanche il tempo per andare in bagno.

Un messaggio volutamente ironico, che ha trovato terreno fertile nei social network, dove il capo è diventato virale, dividendo il pubblico tra sostenitori della satira fashion e detrattori delle provocazioni fini a sé stesse.

Moda provocatoria: il trend del momento

Jordanluca non è l’unico brand a giocare con il confine tra moda e provocazione. Balenciaga, guidata dalla creatività di Demna, è diventata celebre per accessori e capi che trasformano oggetti di uso quotidiano in articoli di lusso: dalla borsa a forma di sacchetto di patatine al bracciale che imita un rotolo di scotch.

Secondo l’esperta di moda Rossella Migliaccio, molti designer contemporanei sfruttano queste trovate per esprimere critiche sociali o per sorprendere il consumatore con immagini forti e inaspettate. Tuttavia, il pubblico rimane diviso: c’è chi condanna queste scelte come eccessi del fashion system e chi le interpreta come un gioco ironico che sfida le convenzioni.

Virale e sold out

Il successo dei jeans “pee-stained” non è solo una questione di stile, ma di capacità comunicativa. In un’epoca in cui l’attenzione è sempre più legata alla viralità sui social, un capo che suscita scalpore – per estetica o significato – ha tutte le carte in regola per diventare un must-have.

Anche questa volta, il risultato è stato un successo commerciale: nonostante il costo elevato, i jeans sono stati venduti rapidamente, confermando che la provocazione paga, almeno nel mondo della moda.

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