Un make-up sospeso tra sogno e realtà per la collezione finale di Chiuri
La collezione Dior Cruise 2026 non è stata solo una sfilata: è stata un omaggio teatrale e intimo, l’ultimo atto creativo di Maria Grazia Chiuri come direttrice artistica della maison. A far da cornice all’evento, la straordinaria Villa Albani Torlonia a Roma, solitamente chiusa al pubblico, che ha accolto ospiti e performer in un’atmosfera quasi irreale, tra fontane, labirinti di siepi e scenografie ispirate all’immaginario felliniano.
Chiuri ha voluto intitolare questo spettacolo “Bella confusione”, riprendendo il titolo originale pensato per 8½ di Federico Fellini, creando un’ambientazione sospesa tra epoche e suggestioni. Un mix sapiente tra Haute Couture e prêt-à-porter, tra spiritualità e radici classiche. In scena, ballerini come statue viventi, attori-fantasmi, e oltre 700 comparse: tutte parte di un’opera vivente.
Il make-up invisibile che esalta la bellezza naturale
Nel backstage, Peter Philips, direttore creativo del make-up Dior, ha raccontato come si è sviluppato il trucco Dior Cruise 2026. La richiesta della stilista era chiara: niente eccessi, niente distrazioni. L’attenzione doveva restare sugli abiti. Per questo, il trucco è stato ridotto all’essenziale, ma senza rinunciare all’effetto “wow”.
«Le modelle dovevano sembrare creature a metà tra gli spiriti in scena e gli spettatori», ha spiegato Philips.
L’effetto desiderato? Un incarnato luminoso e uniforme, quasi diafano, ottenuto con l’uso della polvere perlescente Dior Forever Glow Luminizer. Gli occhi sono stati appena intensificati alla radice delle ciglia, seguendo una precisa indicazione di Chiuri: niente mascara, per non alterare la delicatezza dello sguardo.
Le labbra, invece, sono state valorizzate con un tocco morbido e idratante: il nuovo Lipglow Butter nella tonalità toffee, capace di offrire un effetto naturale ma curato. Tutto il beauty look è stato studiato per fondersi con l’atmosfera fiabesca e rarefatta dell’evento.
Un beauty look semplice, ma tutt’altro che banale
Dietro la semplicità apparente del trucco si nasconde un lavoro meticoloso. Philips ha raccontato che il compito più difficile è stato uniformare l’effetto etereo su 80 modelle, tutte con caratteristiche cutanee differenti. L’equilibrio tra skincare, fondotinta e texture luminose è stato fondamentale per non appesantire il viso e ottenere un risultato coerente con la visione stilistica.
«Nelle sfilate sono al servizio della moda. Se il risultato rispecchia la visione dello stilista, per me è perfetto», ha concluso Philips.
Questa ultima sfilata di Maria Grazia Chiuri per Dior è stata un tributo alla sua Roma, al cinema, all’arte, ma soprattutto alla bellezza autentica, quella che si percepisce senza bisogno di effetti speciali. Un addio emozionante e suggestivo, coronato da un trucco che ha saputo raccontare una storia senza parole, solo con la luce della pelle e il respiro della semplicità.