La primavera-estate 2025 si tinge di un nuovo biondo, non perfetto ma strategico. Si chiama Recession Blonde ed è molto più di una semplice nuance: è un segnale dei tempi. Questo trend colore nasce in un contesto di incertezza economica, e porta con sé un messaggio chiaro: prendersi cura di sé sì, ma con intelligenza e sostenibilità.
Il Recession Blonde è un biondo vissuto, che mette in evidenza il contrasto tra le radici naturali più scure e le lunghezze schiarite, spesso retaggio di una vecchia colorazione. Un look che non solo è di tendenza, ma anche pratico e low maintenance, ideale per chi ha ridotto le visite al salone.
La moda che racconta l’economia: dagli orli ai capelli
Non è la prima volta che la moda riflette lo stato dell’economia. Già negli anni Venti l’economista George Taylor osservò un fenomeno curioso: in tempi prosperi, le gonne si accorciano; in tempi difficili, si allungano. Anche il celebre “Lipstick Index” teorizzato da Leonard Lauder all’inizio degli anni 2000 racconta qualcosa di simile: nei momenti di crisi, aumentano le vendite dei cosmetici accessibili, come i rossetti, che regalano una piccola dose di benessere con un minimo investimento.
Durante la crisi del 2008 è emerso un altro indicatore curioso: il cosiddetto “recession hair”. Capelli non freschi di taglio o di colore, sintomo del taglio dei costi legati alla cura personale. Ed è proprio da qui che nasce la nuova tendenza del 2025.
Recession Blonde: il biondo intelligente che conquista
Secondo Launchmetrics, il valore mediatico delle parole chiave come “recession blonde” o “capelli da recessione” è aumentato del 96% da febbraio a marzo 2025. Un segnale evidente che questo stile sta catturando l’attenzione, anche grazie a celebrità come Margot Robbie, Sofia Richie Grainge e Cara Delevingne, che lo hanno sfoggiato con disinvoltura.
Il Recession Blonde ha successo anche perché è inclusivo: si adatta facilmente sia a chi ha una base bionda naturale, sia a chi parte da un castano medio. Permette di avvicinarsi al biondo platino senza l’ansia della ricrescita, anzi: la ricrescita diventa parte integrante dello stile. Un colore democratico, che funziona senza distinzione di portafogli.
Un trend che dice molto (anche senza parole)
Questa tonalità, oltre ad essere esteticamente accattivante, riflette un’esigenza sociale: quella di mantenere il proprio stile senza stressarsi (e senza spendere troppo). In un periodo segnato da instabilità geopolitica, conflitti e tensioni internazionali, le persone cercano comfort anche nei piccoli gesti, come cambiare look.
Il Recession Blonde, insomma, è il simbolo di un’eleganza senza eccessi, consapevole e sostenibile. Una scelta che comunica autenticità, adattabilità e, perché no, anche un pizzico di resilienza.