Ti capita di voler chiudere una relazione una volta al mese? Non sei sola. Potrebbe esserci dietro un fenomeno molto più complesso del semplice “essere di cattivo umore”. La connessione tra sindrome premestruale e relazioni sentimentali è sempre più studiata, ma resta ancora sottovalutata, spesso ridotta a meme o tendenze virali su TikTok.
PMS e PMDD: non solo malumori passeggeri
La sindrome premestruale (PMS), riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, colpisce circa il 75% delle donne in età fertile. I sintomi vanno ben oltre un po’ di nervosismo o qualche lacrima: si parla di ansia, irritabilità, affaticamento, gonfiore, difficoltà di concentrazione e sensibilità emotiva accentuata.
In alcuni casi, però, questi sintomi diventano più gravi e duraturi. È il caso del Disturbo Disforico Premestruale (PMDD), una forma più severa della PMS, capace di influenzare profondamente la qualità della vita e, soprattutto, le relazioni intime.
Secondo una ricerca svedese del 2024 pubblicata su PubMed, le donne con PMDD hanno maggiori probabilità di vivere crisi o rotture sentimentali. Su un campione di oltre 15.600 partecipanti, i legami affettivi risultavano più instabili nelle persone colpite da disturbi premestruali intensi.
Gli ormoni e la percezione emotiva nel ciclo mestruale
Il ciclo mestruale comporta variazioni significative nei livelli di estrogeni, progesterone e anche della serotonina, influenzando la chimica cerebrale e il modo in cui si processano le emozioni. La ginecologa Louise Newson ha spiegato come, nella fase luteale, la caduta di estrogeni e progesterone poco prima del ciclo può provocare una vera e propria “tempesta emotiva”: rabbia, irritabilità, pensieri negativi e bassa motivazione sono frequenti.
Questo può alterare profondamente la percezione del partner e portare a reazioni sproporzionate, come la voglia di troncare la relazione per motivi che, in retrospettiva, sembrano minimi.
Anche uno studio pubblicato nel 2019 su Psychoneuroendocrinology conferma che, nella fase luteale, le donne mostrano una maggiore reattività agli stress relazionali. Un messaggio letto con ritardo o una frase poco empatica possono diventare inneschi emotivi esplosivi.
Il ruolo della consapevolezza
Non tutte vivono questi cambiamenti con la stessa intensità, ed è importante non patologizzare l’esperienza femminile, ma piuttosto comprenderla. Come ha sottolineato la scrittrice Olivia Petter, parlare di PMS e relazioni significa dare dignità a un’esperienza emotiva reale, troppo spesso ridicolizzata o minimizzata. Le emozioni durante questa fase non sono “finte”, ma condizionate da processi ormonali che influenzano anche la nostra percezione del partner e la qualità del dialogo.
Oltre il trend, verso l’ascolto
La cultura online ha il merito di aver acceso un faro sul rapporto tra sindrome premestruale e relazioni sentimentali, ma non può sostituirsi alla scienza e all’autoconsapevolezza. Conoscere il proprio ciclo e i suoi effetti può diventare uno strumento potente per evitare decisioni impulsive e promuovere una comunicazione più empatica nei rapporti di coppia.
In fondo, non si tratta di etichettare un giorno no come “colpa degli ormoni”, ma di riconoscere che corpo e mente lavorano insieme, e che a volte, anche l’amore ha bisogno di un po’ di comprensione ciclica.